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mucchietti di cenci; qualche mucchietto bianco, e qual-
che mucchietto invece scuro, di pantaloni, giacche, cap-
potti: panni usati. Che cos era?
Guardò, pur camminando, e piú da vicino; e vide,
fuori da qualcuno di quei mucchi, scarpe.
Scarpe anche?
Le vide come ai piedi dell uomo, quando un uomo è
steso in terra. C era gente in quei piccoli mucchi? C era-
no uomini? Guardò, quasi spaventata, dietro a sé; nelle
facce della folla.
«Ma...» disse. Qualcosa per cominciare. E avrebbe
voluto chiedere se ognuno di quei mucchietti fosse un
uomo; e perché fossero lí, cinque mucchietti, cinque uo-
mini; se fossero uomini catturati, e catturati a che scopo;
e perché fossero tutti stesi, perché nessuno fosse seduto,
nessuno in piedi, nessuno che si muovesse.
Avrebbe voluto saperlo da qualcuno della folla, non
vederlo da sé; e invece vide da sé; e vide che erano mor-
ti, cinque uomini allineati morti sul marciapiede, uno
vestito anche con cravatta al collo come se lo avessero
ucciso mentre camminava per la strada, ma tutti gli altri
in disordine, uno avvolto nel tappeto d un tavolo, uno
con la giacca sulla faccia e sotto in mutande e camicia,
due in biancheria da letto con i piedi nudi.
«Ma che cosa» disse «è accaduto?»
Guardava nelle facce che aveva intorno, voleva sape-
re, e non c era che da vedere. Che cosa avevano fatto a
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Letteratura italiana Einaudi
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quegli uomini? E chi glielo aveva fatto? Perché glielo
aveva fatto?
Alzò gli occhi su uno dei militi con la testa di morto
in mezzo al berretto, e fu per chiederlo a lui.
Ma non chiese niente.
Arrossí anzi, e si tirò indietro nella folla, abbassò il ca-
po, camminò via. In fretta, senza quasi piú fermarsi,
continuò fino al monumento di piazza Cinque Giornate,
poi tornò indietro. Fu di nuovo a piazza Fontana, piazza
Duomo, piazza della Scala, tutto quasi correndo, in
piazza della Scala riprese il tram, e poco dopo era un al-
tra volta da Selva.
LXIII. I morti al Largo Augusto non erano cinque
soltanto; altri ve n erano sul marciapiede dirimpetto; e
quattro erano sul corso di Porta Vittoria; sette erano nella
piazza delle Cinque Giornate, ai piedi del monumento.
Cartelli dicevano dietro ogni fila di morti: Passati per
le armi. Non dicevano altro, anche i giornali non diceva-
no altro, e tra i morti erano due ragazzi di quindici anni.
C era anche una bambina, c erano due donne e un vec-
chio dalla barba bianca. La gente andava per il largo
Augusto e il corso di Porta Vittoria fino a piazza delle
Cinque Giornate, vedeva i morti al sole su un marciapie-
de, i morti all ombra su un altro marciapiede, poi i mor-
ti sul corso, i morti sotto il monumento, e non aveva bi-
sogno di saper altro. Guardava le facce morte, i piedi
ignudi, i piedi nelle scarpe, guardava le parole dei cartel-
li, guardava i teschi con le tibie incrociate sui berretti
degli uomini di guardia, e sembrava che comprendesse
ogni cosa.
Come? Anche quei due ragazzi di quindici anni? An-
che la bambina? ogni cosa? Per questo, appunto, sem-
brava anzi che comprendesse ogni cosa. Nessuno si stu-
piva di niente. Nessuno domandava spiegazioni. E
nessuno si sbagliava.
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Letteratura italiana Einaudi
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C era, tra la gente, il Gracco. C erano Orazio e Meta-
stasio; Scipione; Mambrino. Ognuno era per suo conto,
come ogni uomo ch era nella folla. C era Barca Tartaro.
Passò, un momento, anche El Paso. C era Figlio-di-Dio.
E c era Enne 2. Essi, naturalmente, comprendevano
ogni cosa; anche il perché delle donne, della bambina,
del vecchio, dei due ragazzi; ma ogni uomo ch era nella
folla sembrava comprendere come ognuno di loro: ogni
cosa.
Perché? il Gracco diceva.
Una delle due donne era avvolta nel tappeto di un ta-
volo. L altra, sotto il monumento, sembrava che fosse
cresciuta, dopo morta, dentro il suo vestito a pallini: se
lo era aperto lungo il ventre e le cosce, dal seno alle gi-
nocchia; e ora lasciava vedere il reggicalze rosa, sporco
di vecchio sudore, con una delle giarrettiere che pende-
va attraverso la coscia dove avrebbe dovuto avere le mu-
tandine. Perché quella donna nel tappeto? Perché
quell altra?
E perché la bambina? Il vecchio? I due ragazzi?
Il vecchio era ignudo, senz altro che la lunga barba
bianca a coprire qualcosa di lui, il colmo del petto; stava
al centro dei sette allineati ai piedi del monumento, non
segnato da proiettili, ma livido nel corpo ignudo, e le
grandi dita dei piedi nere, le nocche alle mani nere, le gi-
nocchia nere, come se lo avessero colpito, cosí nudo,
con armi avvelenate di freddo.
I due ragazzi, sul marciapiede all ombra di largo Au-
gusto, erano invece sotto una coperta. Una in due, e sta-
vano insieme, nudi i piedi fuori della coperta, e in faccia
serii, non come morti bambini, con paura, con tristezza,
ma serii da grandi, come i morti grandi vicino ai quali si
trovavano.
E perché, loro?
Il Gracco vide, dove lui era, Orazio e Metastasio. Con
chi aveva parlato, nella vigilia dell automobile, di loro due?
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Con l uno o l altro, egli aveva parlato tutta la sera,
sempre conversava con chi si incontrava, e ora lo stesso
parlava, conversava, come tra un uomo e un uomo si fa,
o come un uomo fa da solo, di cose che sappiamo e a cui
pur cerchiamo una risposta nuova, una risposta strana,
una svolta di parole che cambi il corso, in un modo o in
un altro, della nostra consapevolezza.
Li guardò, dal lato suo dell angolo che passava attra-
verso i morti, e una piccola ruga venne, rivolta a loro in-
sieme allo sguardo, in mezzo alle labbra di quella sua
faccia dalle tempie bianche.
Orazio e Metastasio gli risposero quasi nello stesso
modo. Come se lui avesse chiesto: E perché loro? Mos-
sero nello stesso modo la faccia, e gli rimandarono la do-
manda: E perché loro?
LXIV. Ma c era anche la bambina.
Piú giú, tra i quattro del corso, dagli undici o dodici
anni che aveva, mostrava anche lei la faccia adulta, non
di morta bambina, come se nel breve tempo che l aveva-
no presa e messa al muro avesse di colpo fatta la strada
che la separava dall essere adulta. La sua testa era piegata
verso l uomo morto al suo fianco, quasi recisa nel collo
dalla scarica dei mitragliatori e i suoi capelli stavano nel
sangue raggrumati, la sua faccia guardava seria la seria
faccia dell uomo che pendeva un poco dalla parte di lei.
Perché lei anche?
Gracco vide passare un altro degli uomini che aveva
conosciuto la sera prima, il piccolo Figlio-di-Dio, e fu un
minuto con lui nella sua conversazione eterna. Rivolse a
lui il movimento della sua faccia, quella ruga improvvisa
in mezzo alle labbra, quel suo sguardo d uomo dalle tem-
pie bianche; e Figlio-di-Dio fece per avvicinarglisi.
Ma poi restò dov era. Perché lei? il Gracco chiedeva.
Figlio-di-Dio rispose nello stesso modo, guardandolo.
Gli rimandò lui pure la domanda: Perché lei?
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Perché? la bambina esclamò. Come perché? Perché [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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